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Non so quanti ne siano passati...100? 200? Non lo so ma, sono troppi..sembra che la vecchiaia non mi voglia tra le sue braccia". Parlava con se stesso Zowar Gadleca, discendente di un'antica stirpe di Cavalieri. Errante...spesso solitario...ma non disprezzava la compagnia, se essa era tale. Non amava i taciturni, non amava i "buoni" di cuore...la malvagità era il suo pasto quotidiano...il dolore l'aria che riempiva i suoi polmoni...la forza, colei che lo spingeva a compiere atti terribili... "Per Akaymas...mi sono perso ancora!!!", era solito perdersi da quando affrontò e sconfisse il Drago Atiomef. Si fermò all'improvviso..un'espressione seria gli catturò il volto..sentì un urlo e subito dopo rumori che sembravano spade in battaglia. Si precipitò incuriosito e vide una banda di lestofanti che saccheggiava una piccola e indifesa famiglia di zingari. Intervenne immediatamente ma, non per salvarli, con un potente incantesimo congelò il padre Heris e la madre Fiuled...uccise la figlia piu' grande Jesis...ma salvò il figlio più piccolo, ancora in fasce. I lestofanti rimasero in un primo momento agghicciati dalla sua malvagità e precisione nell'uccidere..poi, entusiasti gli si avvicinarono. Uno di loro prese la parola esordendo.."Mio Signore" inchinandosi riverente, "La vostra malvagità è paragonabile solo alla vostra forza". Egli lo squadrò con ribrezzo e subito volse lo sguardo sul piccolo...il lestofante infastidito rimarcò "Mio Signore, siamo vostri servitori"...Zowar alzò lo sguardo, sorrise.."Miei servitori? e chi vi dice che io ne abbia bisogno? ma soprattutto, credete di esserne degni?"..il lestofante un po' impaurito avanzò verso il possente..."Questo ce lo direte voi, passatemi il bambino...lo uccideremo noi per dimostrarvi quanto vi siamo devoti"..a questo punto gli occhi di Zowar si infuocarono...i lestofanti capirono cosa stava per succedere e cercarono di fuggire ma, dalla mano sinistra dell'uomo uscirono comete che investirono il gruppo al completo, cancellandolo dalla sua vista. "E tu piccoletto? credi che sarai il mio degno discendente?" L'espressione non cambiava, occhi di fuoco e sorriso maligno..."Ti chiamerò Vladan". Lo crebbe come fosse suo figlio di sangue..gli insegnò le arti della guerra..e successivamente le arti magiche. Cresceva in fretta Vladan. A soli 6 anni uccise il suo primo essere umano, un venditore errante che si fermò nei pressi dell'accampamento dove sostavano i due...un gioco, questo era per il piccolo...aveva un coltello tra le mani che saprì nel giro di un secondo ritrovandosi nel petto del viandante. Era fiero Zowar, quasi fosse una cosa normale, come se tutti i bambini di quell'età dovessero farlo ma, a lui non interessava, era orgoglioso del suo Piccolo Gadleca. A 13 anni incendiò dei capanni con un semplice incantesimo...la sua voglia di apprendere era infinita..e la sua intelligenza pari all'età del "padre", incalcolabile. Era ormai "adulto, 16 anni. "Figlio!!" esclamò con voce piena Zowar..."Ditemi Padre mio" rispose velocemente Vladan.."Sei pronto ormai..affronterai Rauson il drago inferiore".."...Padre ne siete sicuro?" con espressione rabbiosa Zowar rispose "Non contraddirmi, fai ciò che ti dico e basta" impettito rispose Vladan "Sì Padre, ti chiedo perdono per la mia impudenza".. Sorrise compiaciuto Zowar e fece strada al figlio presso la grotta del silenzio, lì dove Rauson riposava. Entrarono sicuri, senza mettersi al riparo...camminavano tranquilli entrambi..entrambi perchè sapevano che il drago non avrebbe mai sconfitto Zowar. "Bene Vladan, abbi fiducia in te e avrai la meglio...sii codardo e morirai..io non ti aiuterò...c'è in gioco la tua stessa vita". Vladan ebbe un attimo di esitazione ma, subito si riprese e impugnando la spada annuì "Padre sarai fiero di me, ti porterò la sua testa!".
Scese nelle grotte alla ricerca del drago..un nauseabondo odore di zolfo gli tappò il naso stordendolo lievemente e facendogli abbassare la guardia e proprio in quell'istanta, Rauson spuntò da un grosso
buco nella parete e lo attaccò ferendolo all'istante al fianco..frantumandogli 2 costole. "Aaaaah!" urlò il ragazzo "Che dolore!!" cadde a terra sanguinante...piangeva per la prima volta...Zowar vedeva tutto grazie ai suoi arti
magiche. "Non posso morire...devo alzarmi e combattere" esclamò furioso Vladan, il drago tornò immediatamente all'attacco ma, si trovò spiazzato quando , Vladan spintosi dal terreno, balzo su di esso e lo infilzò con tutta
la sua forza, facendo trapassare la spada da parte a parte..."Ora morirai" invocò il suo più potente incantesimo "MURMUR INFERIS!"...una luce rossa riempì la spada, esplodendo subito dopo, carbonizzando il Drago.
Tornò ferito dal padre.."Padre" tossiva e si reggeva a malapena "Ti ho onorato, i tuoi insegnamenti hanno avuto buon frutto" Zowar composto e fiero disse "Non avevo dubbi figlio", si voltò e andò via"
Passò un anno circa e Vladan decise di partire.."Padre sono grande ormai, parto, mi dirigo verso Zakro..dicono che lì non vi sono regole...potrò divertirmi come tu mi hai insegnato".."Bene figlio, spero di rivederti presto..
se avrai bisogno di me, mi troverai nei pressi della Collina del Diavolo...sai bene dove essa sia". Non si incontrarono più, almeno fino ad oggi...ma un domani, chissà!