Ora: 06:29

Difensori della giustizia, dei deboli...sempre dalla parte del Bene...questi erano i Paladini, protetti dal divino Levhian, i protettori primi di Knesya, forti e fieri di esserlo.
Tutto era normale nel posto di guardia ovest, Meizar, uno dei più forti paladini di tutto il regno, nonchè capitano del suo scaglione, perlustrava come sempre le vie cittadine in quella zona della città.
"Buongiorno fratello Meizar" disse sorridente la bellissima Thiara.."Salve a te Sorella. Come mai così allegra questa mattina?" danzante rispose Thiara "Oggi sarà la prima volta che esco da Knesya dopo 17 lunghi anni"...Meizar tacque, facendo finta di non aver sentito.."Fratello non mi dici nulla" disse
lei con una punta di tristezza nella voce.."Cosa dovrei dirti Thiara? lo sai come la penso!!" e lei imbronciata "Certo che lo so ma non puoi trattarmi come una bambina, ormai io sono grande e sta sicuro che non mi succederà niente". Meizar tramutò la sua espressione dolce in burrascosa "Niente?!?!?! lo sai benissimo che in questo periodo, nei pressi delle porte di Knesya si aggirano dei bifolchi, non voglio che tu esca, anzi te lo proibisco!" Thiara subito si mise sulla difensiva e alzando lievementa la voce rispose "Impedirmelo?..E come pensi di fare...usando la forza? Perchè solo così ci riuscirai! Sia chiaro, io prendo le mie decisioni senza più consultarti da
molto tempo Meizar e tu non sei mio padre, non puoi darmi ordini!!" piantò i piedi per terra la giovane ribelle, come segno di sfida. Meizar si impettì "Se esci da Knesya dovrai trovarti un altro posto dove dormire d'ora in poi,
chiaro signorinella?!?!?", cercò di metterla alle strette, sperando di ottenere ciò che desiderava ma, ella lo sorprese.."Essia Fratello!!! da oggi non abiteremo più insieme, ora devo andare, Nouman e Deina mi aspettano a porta sud per uscire dalla capitale!!!!". Non ebbe neanche il tempo di
replicare il povero e stordito Meizar che, Thiara scomparve tra la folla.
Era preoccupato, mai così tanto lo era stato e un presentimento lo metteva in allerta...un presentimento che divenne presto realtà. "Presto!!! Guardie!! Correte, intrusi nella capitale!!" l'araldo urlava a squarciagola..i primi ad arrivare affrontarono i briganti.."Ci sono delle vittime, chiamate un
Chierico o un'Alchimista..PRESTO, PRESTO!!" Meizar si precipitò in un lampo, si buttò in battaglia e con il primo attacco ne ferì gravemente tre...in un battibaleno le guardie ebbero la meglio ma, un brigante con un'abile mossa riuscì a fuggire. "Una ragazza è a terra..sanguina, AIUTO!". Meizar ebbe un sussulto..tutto divenne lento e assordante. Si voltò, mise a fuoco la vittima...era successo, lo aveva previsto ma non era riuscito a fermarlo.
Thiara era distesa per terra con un coltello conficcato nell'addome..i popolani urlavano a squarciagola "UN CHIERICO PRESTO O LA RAGAZZA MORIRA'". Meizar corse verso Thiara, le si inginocchiò a fianco e le prese la mano. "Thiara, tesoro mio, sta tranquilla presto arriverà un chierico e ti guarirà".
Con una debole e tremolante voce lei sussurrò "Meizar...ti voglio bene...non dimenticarlo mai.." lui non sapeva che dire e nel mentre arrivò il chierico che pronunciò svariati sortilegi, ma nessuno ebbe effetto...la fiamma che ardea in Thiara, quel giorno si spense. Meizar in lacrime si alzò di scatto, volse lo sguardo alle porte sud e cominciò a correre...una nuova
sensazione gli attanagliava l'anima..non sapeva cosa fosse, mai l'aveva provata prima...impugnava la sua spada benedetta e digrignava i denti, a tal punto che cominciava a sanguinare dalla bocca...era velocissimo, in un battibaleno era sul Brigante.. "FERMO VILE CONIGLIO!" urlò rabbiosamente. Il
brigante non accennò a rallentare, ma Meizar pronunciò un incantesimo facendo così cadere il fuggitivo..gli si avvicinò con odio che gli sprizzava dagli occhi, lo afferrò con la mano destra, lo sollevò da terrà puntandogli la spada alla gola e disse.."Oggi hai spento una giovane vita...una ragazza...
quella ragazza non potrà fare tante cose, conoscere tante persone...non potrà vivere!!!!!" Il brigante non sembrava interessato alle sue parole..sorrise compiaciuto del dolore del paladino..."Tu!! Paladino" urlò "Non puoi uccidermi, il tuo imperatore te lo proibisce, conosco le leggi di knesya. Sei
un buono di cuore e non puoi farmi nulla!!" e scoppiò in una panciuta risata.
A quel punto Meizar cominciò a piangere di dolore e nervosismo..l'odio aveva sostituito tutto ciò che di buono riempiva il suo cuore...una cosa strana gli accadde...mutò. Da limpido paladino assunse una forma malvagia, abiti neri
più dell'ombra, occhi rossi vivi più del sangue, capelli bruni come il cielo in piena notte, la sua spada benedetta vibrava, cercando di farlo rinsavire ma lui non l'ascoltava. Anzi la brandì con forza e trafisse il lestofante...il sangue fuoriusciva a fiumi ma stranamente non cadeva per terra, bensì
veniva assorbito dalla spada che per ogni goccia diveniva sempre più nera e assumeva una forma demoniaca, dall'impugnatura fuoriuscivano aculei che penetravano la mano dell'uomo rendendoli una cosa sola...la lama completamente nera con simboli rossi si allungò e allargò squarciando la
vittima. Ebbe fine tutto in poco tempo..Meizar aveva ottenuto ciò che voleva...vendetta! Prese la strada di casa, per tornare a Knesya, quasi come se nulla fosse accaduto..ad un certo punto, guardò la sua spada e chinando il capo si specchiò in un piccolo fiume che era lì vicino...paura fu la prima cosa che sentì, poi tristezza e tante altre ne vennero a seguire. Aveva fatto ciò che nessuno mai aveva osato nemmeno pensare, aveva venduto la sua anima al Signore delle Tenebre...Jekrom. Sapeva che non poteva tornare indietro, aveva paura del giudizio degli altri ma, era furioso...incolpava i paladini di knesya per la morte della sorella.."NON L'HANNO SAPUTA DIFENDERE! urlava rabbioso. In breve era alle porte della capitale...i paladini all'entrata si misero in allerta appena lo videro arrivare...cominciò a correre verso di loro urlando.."NON L'AVETE PROTETTA!! DA OGGI AVETE UN NEMICO INDEMONIATO!"...sferrò un attacco potentissimo..mai era riuscito come in quel frangente..uccise molti paladini quel giorno per placare la sua ira..che purtroppo si sopì lievemente. Ormai era solo e nella sua testa un unico pensiero...Thiara...e la rabbia e il dolore crescevano sempre di più.
Decise di partire per la città dei malvagi, Zakro...lì lo avrebbero accettato per quello che era. Ha vissuto in quella capitale per molti anni insegnando ad un giovane malvagio, Craunil, le arti che conosceva, poi partì alla volta della Valle D'ombra e da allora non si sa più nulla.