TRATTATO SULLE DRIADI
Di Shail, membro della Resistenza di Idhur
Capitolo I
Le origini
Le driadi, approposito della loro apparizione sulla terra non si hanno fonti certe, ma molte leggende sparse per tutta l'Ardesya.
C'e' chi sostiene che come le fate siano state create dall'arpa della custode della luce; chi sospetta siano semplici forme eteree create dagli stessi alberi a loro difesa; chi sospetta che non esistano;chi non vuole credere che esistano
E infine le driadi stesse che conoscono solo parte delle loro origini, che anche per loro sono misteriose e arcane.
Tra le driadi e' molto famosa la leggenda di Elyon, una mezza celestaile le cui gesta sono narrate nel "LIBRO DEI SUSSURRI" noto tomo di magia sacro alle popolazioni druidiche che lo conservano.
Elyon non era puramente una maga, bensi non riuscendo ad incanalare a pieno la magia era soprannominata ""ELYON LA SEMIMAGA", nessuno sapeva che sarebbe stata l'unica a poter salvare la stirpe celestiale
Infatti durante la seconda era quando scoppio' la guerra tra maghi, controllati mentalmente da un necromante di cui il nome e' andato perso, e i druidi, LEI era quasi immune al controllo mentale inquanto non possedeva al cento percento il potere magico dei comuni maghi, ma un valore inferiore.
Per questo i draghi e gli unicorni la aiutarono a creare un oggetto di grande forza fatto di pura magia e orialco: LO SCETTRO LUNARE
Con il quale dando fondo a tutte le sue energie riusci' a rompere l'incantesimo e la zona dalla quale parti' la sua magi e nella quale in parte si disperse era la foresta del nord.
Tutte le creature della selva provarono a salvarla ma in lei non c'era piu' un frammento di enrgia vitale; con el sue ultime forze decise di lasciare la sua conoscenza e il suo potere a qualcuno, spiriti della natura che sapessere proteggere il mondo che anche lei aveva salvato
Capitolo II
L'aspetto
Le driadi sono peculi9armente donne, particolarmente belle e giovani.
Sono insolite solo per il colore della loro pelle che puo' essere scuro come le corteccie degli alberi o verde tanto quanto le foglie dei boschi.
Capitolo III
Usi e costumi
Solitamente sono a guardia si santuari, percio' non attaccano se non provocate, ma se solo si osa toccare una foresta sacra la loro furia e' pari a quella del piu' forte dei guerrieri, poiche' possono incanalare dirattamente l'energia vitale di ogni cosa.
Le driadi, essendo esseri spirituali anche se dotate di un corpo, sono molto suscettibili al fascino delle cose, al fasciono delle altre creature, ma non a quello dei tintinnanti gioielli che utilizzano solo come monili protettivi.
La notte, sopratutto quando la luna e' piena nel cielo, le si puo' vedere danzare in cerchi di fiori insieme a folletti, fate, unicorni e altre creature di allineamento pacifico anche se il loro non e' ne malvagio ne' buono, bensi' loro tengono alle foreste piu' che alòla loro stessa vita.
Si dice che ogni volta che nasce una driade un nuovo albero nasce e creasce a poco a poco con la driade, ma quando lei muore puo' tornare a vivere grazie allo stesso albero,infatti ogni volta che un albero viene distrutto o e' ammalato una driade muore o soffre nmoltissimo infattti ogni driade e' legata al proprio tronco da un contatto empatico di grande forza e importaza che la aiutab a occuparsi delle foreste stesse
I Balli delle Driadi
Sulle driadi e sui loro balli numerose leggende
sono state tramandate fino ai giorni nostri.
Come molti sapranno pare che le driadi siano
creature magiche che vivono principalmente
nei boschi e nelle foreste. Esse sono legate
al loro albero sacro. Se l'albero viene
distrutto le driadi muoiono, e' altresi' vero
che se si uccide una driade un albero e
probabilmente la radura che lo circonda
avvizziscono e muoiono.
Note sono ai piu' le peculiarita' delle driadi.
Aspetto giovanile, spesso scambiate per fanciulle
umane o elfiche di eta' molto giovane anche se
spesso sopravanzano le quattrocento primavere
prima di iniziare a mostrare i segni del tempo.
Le driadi giovani sono riconoscibili facilmente
per il colore della loro pelle tendezialmente
verde chiaro. Col sopraggiungere dell'eta' adulta
intorno al secondo secolo di vita i capelli di
queste splendide creature si tingono di marrone
e la loro pelle prende tonalita' fra il marrone
e il verde scuro. In eta' di piena maturita'
intorno al quarto secolo di vita generalmente le
driadi iniziano a mostrare una chioma rosso fuoco
e la loro pelle inizia lentamente a scurire
fino a raggiungere verso il settimo secolo di vita
una colorazione prossima al nero con riflessi marroni
e una capigliatura selvaggia. Oltre i mille anni in
genere le driadi tendono a riaquistare l'aspetto che
avevano in giovinezza sebbene i loro occhi di un
verde o di un ceruleo sempre piu' scuro tenda a
tradire le driadi piu' anziane. Non e' dato a sapersi
di una driade morta di vecchiaia.
Le driadi sono notoriamente solo di sesso femminile
sebbene i caratteri femminei quali il seno e le curve
prosperose dei fianchi siano meno accentuate che non
nelle elfe o nelle umane.
Le driadi sono soliti accompagnarsi in gruppi di tre o
quattro ai satiri. I satiri eccelsi suonatori di flauto
suonano per loro in continuazione rapendole in
un'estasi prolungata durante le quali le driadi
danzano in radure nei boschi. Si narra che u pochi
umani che abbiano danzato con loro siano riusciti
a liberarsi dal magico incanto di questi esseri
della foresta solo dopo svariati anni sebbene essi
ricordino solo una notte di balli sfrenati in compagnia
di fanciulle bellissime.
Una volta ogni anno le driadi danzano in gruppi piu'
numerosi e i satiri di maggior bravura si alternano
nel suono del sacro flauto della foresta. Durante
queste danze nei capelli delle driadi crescono delle
bacche succulente di colore rosso o arancione
che durante i vorticosi balli si staccano e cadono
nel terreno. Gli alberi generati da questi semi
diventano rapidamente di grandi dimensioni. Da essi
si generera' dopo pochi anni una nuova driade.
Pare che il Sacro Flauto della Foresta sia tenuto in
custodia dal custode del flauto che cambia di anno in
anno poiche' se il flauto rimanesse nelle mani dei
satiri essi lo suonerebbero incessantemente portando
in breve tutta l'Ardesya all'essere ricoperta di
vegetazione. Ogni volta che viene suonato il flauto
quindi al sorgere del sole torna nelle mani del custode
e alla sua morte viene tramandato al custode successivo
questo accade da svariati millenni.
I Satiri cercano incessantemente il custode che una
volta all'anno concedera' il flauto a chi sara' in grado
di intonare il canto della foresta nella lingua dei padri
per un giorno e una notte intera.
Il canto della foresta e' scritto in una lingua antica
di cui si e' persa la dizione ma le rune sono qui riportate
per quanto la mia mano sia in grado di copiare
questi antichi simboli.