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Section Storia/Prima era

Prima Era: La Genesi

Quel che fu pochi ancora riescono a ricordarlo, magari perché gli avi dei loro avi, educati ad un rigoroso rispetto per la storia delle loro origini, l’hanno narrato nelle lunghe notti invernali, davanti al focolare, ai loro piccoli nipoti avidi di sapere. E fu allora che la realtà si confuse col mito e la leggenda delle tre Guerre delle Ere iniziò ad essere tramandata per ciò che tutti ora conoscono come la genesi dell'Ardesya. Prima di questo c’era solo una nebbia, un mondo, e colui che nessun uomo potrebbe definire, un’essenza che racchiudeva in se la ragione e l’irruenza, la passione e la conoscenza. L’Essenza decise di posarsi sul mondo e al suo tocco il primo esile filo d’erba germogliò... in breve tempo la piana di Nevriha prese consistenza. Era giunto il tempo, era giunto il momento di creare la vita in questa terra fatta di nebbie, l’Essenza generò dal suo grembo due esseri perfetti e complementari: un uomo e una donna. Nacquero così Jekrom e Syriel, esseri ai quali l’Essenza donò non solo la vita, ma l’immortalità per generare ancora vita e popolare il mondo di esseri simili a loro e come erano stati generati avrebbero generato. Ma non ci fu perfetta unione fra i due, anzi, il seme della discordia fu l’unico a germogliare spontaneamente, dovuto forse al caso. Kaileb era il suo nome, primo e unico essere nato fra il contatto di Jekrom e Syriel, destinato a portare il Caos per le lande di questo nuovo mondo. Per tutto il tempo che trascorre fra il sorgere del sole sino al più cupo rossore che prelude l’ascesa delle due lune, Syrel plasmava vortici di nebbie dalle bianche mani, affinchè il buio tagliente della notte evocata da Jekrom per eclissare i raggi lunari, non ferisse la sua candida pelle. Mentre Syriel riposava, lo sguardo incauto e cupo dell’unico suo compagno vagava fra gli anfratti di tutta quell’isola erta a loro talamo e dimora, in cerca di quel fuoco che avrebbe corroso la sua sposa e nemica. L’Essenza stanca di queste lotte continue decise di legare indissolubilmente i due, in modo da coesistere assieme. A Syriel, donò il potere di generare la Prima Luce, mentre a Jekrom donò il potere di plasmare le tenebre e sentenziò: “dove ci sarà luce, nascerà la tenebra. Dove ci sarà tenebra veglierà la luce. ” Si rivolse a Jekrom: “A Syriel basterà solo un raggio della Prima Luce per traffiggere le tue tenebre” e disse a Syriel: “e mai tutta la tua luce potrà cancellare l’oscurità insita in se stessa”. Infine volse il suo sguardo a Kaileb: “Tu sarai relegato nella gola della Rimembranza, ti nutrirai del Caos e genererai Caos, chiudendo in te il ciclo della vita. ” Ma dopo secoli l’intervento dell’Essenza non bastò a placare le manie di potere di Jekrom e giuse la sventurata notte in cui le perfide ombre, evocate da questi si estesero sino a quel monte che da allora nessuno più osa nominare, lì dove il fiume Akrotyr si insinua tra le rocce della Bocca del Demone. Nella profonda gola della Rimembranza una fioca luce bruciava perpetuamente illuminando il sottile volto di colui che trama nelle ombre in paziente attesa: in una massa informe che lentamente si rigenerava nel suo stesso ciclo vitale e nelle sembianze di un'entità immortale il Manipolatore delle Tenebre riconobbe Kaileb il Caos Primordiale, che nei secoli divenne l’entità suprema che smuoveva la terra col suo profondo magma incandescente. Fu così che Jekrom intrecciò con minuziosa devozione ogni trama del suo diabolico piano. Giunse così una notte accarezzata da un sottile sorriso di luna e Syriel si rallegrò perchè quei raggi che le baciavano il viso le davano la certezza di una notte tranquilla. Il suo eterno rivale aveva spostato altrove il suo sguardo, ma ella non sapeva che costui era invece troppo impegnato nell’operare il suo rovinoso intento. La bianca signora dissolse le nebbie che la proteggevano e lentamente si allontanò per passeggiare sulle piane ai piedi del maestoso vulcano di Xysthar. La bruma del tramonto si era ormai dissolta e solo alcune goccioline di prematura rugiada le bagnavano i piedi nudi. Avrebbe passato lì quella notte, sotto il chiarore delle stelle, rinfrescata dalla brezza del mare non lontano. Il sonno la rapì ma qualcosa in quei sogni tumultuosi non le concedevano riposo. Incredibilmente allarmato il suo spirito si destò prima del suo stesso corpo, appena in tempo per vedere l’oscura coppia dirigersi verso di lei addormentata. Il Manipolatore delle Tenebre ed il “Caos Primordiale” in un binomio invincibile per le sole forze del bene, stavano attuando il loro perfido piano. La terra tremò e fiotti di lava incandescente presero a schizzare sempre più in alto ed eclissarono col loro rossore la fioca luce della luna. Syriel si svegliò di soprassalto, in preda all’orrore, mentre sulle labbra di Jekrom già sorgeva il sorriso soddisfatto della vittoria. Kaileb alzando le braccia al cielo raccolse a se tutta la furia del fuoco per scagliarla lì dove la donna si stava inginocchiando, di nuovo immersa in una quiete spettrale. Un fascio prominente di luce bianca si irradiò attorno al suo corpo difendendolo dagli artigli infuocati del suo nemico. Fu allora che Jekrom capì. Disse a Kaileb: “Io e Lei siamo inscindibili, la sua morte segnerebbe anche la mia rovina... ma basterà un solo alito di luce, per quanto tenue, per dar vita al mio potere”. Lasciamo che la Prima Luce giaccia in fondo alla terra Kaileb, fai il tuo dovere”. Il Caos assentì alla richiesta di Jekrom e dalle viscere del mondo, la sua potenza eruppe in tutta la sua forza: le terre che circondavano la bocca rigettante del vulcano improvvisamente si avvallavano come schiacciate da un immenso peso; dal mare di Thuria un’immensa onda si levò verso il cielo rosso come il sangue e, con l’impeto dell’odio che l’aveva generata, inabissò le terre che brillavano della prima luce della bianca dama. Syriel avrebbe avuto una vita eterna e quella vita eterna che l’aspettava sarebbe stata per lei un insopportabile Oblio. In pochi attimi tornò improvvisamente il silenzio. Il Signore delle Tenebre aveva vinto e mentre Syriel sarebbe rimasta prigioniera delle acque invalicabili del lago dell’Oblio, Jekrom e Kaileb si preparavano a regnare.


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